"C’erano già " Dal 7 luglio al 7 settembre 2023
Cavalese
- Passeggiata Don Bruno Bonelli lungo il Rio Gambis
Mostra a cura di Sergio Camin
C’è chi racconta che ci siano da sempre, invisibili agli occhi dei più o nascosti nelle viscere della terra, ma su questo non ci sono certezze come spesso succede quando gli umani affidano un compito all’arte invece che alla scienza. Le loro storie, reali o presunte che siano, sono affascinanti intrecci di misteri e verità mai svelate del tutto. Storie senza una fine come è normale che sia parlando di archetipi di cui non si conoscono gli archetipi. Forme presenti senza passato o futuro e forse è questo il significato della parola sempre. Bruno Lucchi le ha viste, capita a pochi. Non aveva alcun obbligo, gli artisti non ne hanno, ma ha deciso di mostrarle anche a noi e la cosa più straordinaria è che quelle forme di cui non conoscevamo nemmeno l’esistenza, ci siano sembrate da subito nostre come lo fossero da sempre. Un dato certo è che prima di Bruno non avessero materia, è stato lui a scegliere il ferro o la terracotta o altro e lo ha fatto perché noi, a differenza sua, abituati a vedere solo quello che va visto, abbiamo poca dimestichezza con le forme vere, eterne, ma immateriali e, a essere sinceri fino in fondo, a vedere quello che decidiamo di vedere. Nella maggioranza dei casi preferiamo non decidere.
Origini – Opere di Bruno Lucchi
Mostra a cura di: Molo51
Contributo critico: Fiorenzo Degasperi, Roberta Gubitosi
Levico Terme: Via Regia, Via Dante, Rio Maggiore, Viale V. Emanuele
Visitabile: 9 giugno – 1° ottobre 2023
Inaugurazione: venerdì 9 giugno 2023 ore 10 Piazzetta del Cinema
Info: biblioteca@comunale.levico-terme.tn.it tel. 0461 710206
info@brunolucchi.it tel. 329 8632738
Promotori: Comune di Levico Terme – Monica Moschen Assessore al Commercio, Turismo e Artigianato
Patrocinio: Presidenza della Regione Trentino Alto Adige, Comune di Levico Terme
Con il contributo: Cassa Rurale Alta Valsugana, Ecomuseo sull’Acqua-Chiarentana, Asat Levico Terme
Più che una mostra, quella allestita dall’artista Bruno Lucchi nel suo paese d’origine, Levico Terme, è una vera e propria ricerca attraverso le sue maestose opere scultoree nate dalla terra, dal fuoco, dall’acqua e dall’aria. Dodici opere di grandi dimensioni sono collocate in luoghi particolari della cittadina lacustre, permettendo in tal modo agli ospiti e agli amanti dell’arte di intraprendere un percorso alla scoperta del borgo, al cospetto di un dialogo tra opera d’arte e territorio. Le dodici opere che si ergono dalla terra e guardano il cielo e l’infinito, collocate nel centro paese – Via Regia, Via Dante, Via V. Emanuele, rio Maggiore e prospicente alle Terme, preannunciano la grande installazione allestita per la nuova rotatoria predisposta dal Comune all’entrata sud del paese: un lavoro composto da sei elementi e alto quasi quattro metri, con le silhouette di personaggi androgini che richiamano le Origini della vita. E Origini è anche il titolo della mostra, filo d’Arianna per introdurci nel suo mondo artistico.
L’esposizione, voluta da Monica Moschen Assessore al Commercio, Turismo e Artigianato del Comune di Levico Terme, mette in mostra le opere, la poetica, la filosofia e lo sguardo sul mondo di un artista, Bruno Lucchi, che ha le proprie radici nel borgo di Levico Terme, dove nascono i suoi lavori. È un felice ritorno nella sua terra con le pregevoli sculture già famose in moltissimi luoghi d’Europa. Opere d’incanto, opere da contemplare e che contemplano, sintesi della madre Gea e degli aliti di Zefiro.
Il catalogo, con intervento di Fiorenzo Degasperi, sarà predisposto durante il periodo dell’esposizione per potervi inserire l’effettiva collocazione territoriale delle opere.
“La figura dell'artista Bruno Lucchi, che abbiamo la fortuna di chiamare nostro concittadino, rappresenta un autentico motivo di orgoglio per la nostra comunità.
In un'epoca in cui spesso l'arte è considerata un lusso superfluo, o addirittura qualcosa di inutile, è doveroso riflettere sul suo ruolo essenziale per la nostra vita collettiva.
L'arte ci offre una forma di espressione e di comunicazione che trascende le barriere culturali e linguistiche, permettendoci di collegarci al nostro patrimonio culturale, ma anche di scoprire nuove possibilità di espressione e nuovi modi di pensare.
Le attività culturali, come mostre d'arte, concerti e spettacoli, non solo arricchiscono il patrimonio culturale locale, ma offrono anche opportunità di socializzazione, di conoscenza e di divertimento per tutti i cittadini e i turisti presenti in paese.
In questo senso le attività culturali assumono un'importanza fondamentale per la promozione del benessere sociale e per la creazione di un ambiente di convivenza armoniosa e di arricchimento reciproco”.
Monica Moschen
Assessorato al Commercio, Turismo e Artigianato
Con Oltre le mura, la collocazione a cielo aperto di scenografiche istallazioni e gruppi scultorei intende segnare lo spazio di Soave, Borgo dei Borghi 2022, da una nuova, diversa prospettiva, nell’impatto visivo tra il mondo del passato e l’oggi senza tempo, in perfetto connubio con l’idea sottesa e da sempre presente nell’ opera di Bruno Lucchi, poliedrico artista trentino di Levico Terme, profondamente radicato nella sua terra, fervido ed instancabile interprete di forme contemporanee ricche di rimandi ad una arcaica espressività.
Dalle sue mani nascono forme in equilibrio tra astrazione e figurazione, in un linguaggio nitido ed essenziale, di immediata leggibilità. Tale percorso di ricerca artistica si evolve in tappe susseguenti nel tempo, segnate da una intensa attività espositiva, con oltre duecento mostre personali e collettive in sedi pubbliche e private in Italia e all’estero, testimoniate e corredate da ricca documentazione bibliografica.
Significativamente lo scultore trentino si avvale, oltre che della fusione in bronzo, di altri materiali derivati dalla natura e pertanto con essa perfettamente compatibili, come la terra, nella veste aggiornata del semirefrattario o semire, e del suo connubio con l’acciaio corten. Con tali materiali si configurano tipologie di opere diverse che, liberamente raggruppate, danno vita a imprevedibili narrazioni: con Oltre le mura, in punti strategici dell’antico borgo di Soave si compie l’entusiasmante dialogo tra la statuaria fisicità contemporanea e la memoria di luoghi e architetture cariche di storia. In tale prospettiva ideale si pongono Tra memoria e visione, all’accesso di Porta Verona e il pensoso Custode dei Sogni sul balcone del Palazzo di Giustizia.
A seguire, nella Piazzetta Unicredit si trovano le eleganti figure femminili Contemplazione, Donna sogno e Fierezza, e la Penelope dietro al cancello del parco Zanella.
Grandi steli policrome a bassorilievo, verticali e circolari, segnano la salita alla chiesa dei Domenicani, echeggiando arcaici significati.
Di notevole impatto scenografico l’importante istallazione nel cortile del Palazzo del Capitano, con le strutture in acciaio corten Finestra Equilibri e la Barca della Naiade, oltre alla Foresta degli oracoli, ieratiche figure androgine proiettate verso il cielo.
A compimento del progetto, nell’approssimarsi delle festività natalizie, nella Torre Cangrande della Scala trova collocazione la serie scultorea in semire a grandezza naturale che dà vita alla narrazione sacra dell’Incarnazione, che inizia dall’Annunciazione, seguita dalla La coppia in cammino, il viaggio verso Betlemme di Giuseppe e Maria in attesa del Figlio, e infine Il Bambino adagiato e innalzato in una culla in ferro per essere mostrato al mondo.
La narrazione sacra è accompagnata dalle sette simboliche pietre miliari con le Antifone maggiori, invocazioni in latino cantate nei giorni precedenti il Natale, di cui ogni cippo riporta la parola iniziale.
Esente da facile retorica, questo percorso di Avvento accompagna il visitatore in un clima spirituale sereno e pacificante che Bruno Lucchi ha fatto proprio, come occasione autentica di riflessione sui temi sacri della cristianità.
Nel superamento della fisicità, attraverso forme simboliche, allusive al mondo interiore e alla storia dell’uomo, Bruno Lucchi consegna la sua opera, punto di vista capace di interrogare, di diventare essa stessa spazio, tempo, memoria, presenza.
Carmela Perucchetti
Al tempo che la Natura nella sua possente energia,
concepiva ogni giorno figli mostruosi, avrei voluto vivere vicino a una giovane
gigantessa, come un gatto voluttuoso s'accuccia ai piedi d'una regina.
Avrei voluto contemplare il suo corpo fiorire con
la sua anima e crescere liberamente in terribili giochi; indovinare, dalle
umide brume che fluttuano nei suoi occhi, se il suo cuore covi un'oscura fiamma;
percorrere, a volontà, le sue magnifiche forme:
arrampicarmi sul pendìo delle sue ginocchia enormi, e qualche volta, l'estate,
quando soli malsani
la fanno, stanca, distendersi attraverso la
campagna, dormire buttato all'ombra dei suoi seni, come un quieto casolare
all'ombra d'una montagna.
Charles Baudelaire
La sua paura è che diventino soprammobili. Comuni pezzi d'arredamento sistemati senza attenzione, senza rispetto per la loro natura astrale e sacrale, per la loro vocazione a testimoni di un altrove di cui l'uomo ha nostalgia ma nessuna memoria. Per questo, le figure di Bruno Lucchi vivono su piedistalli che le isolano dagli uomini per non interromperne il dialogo con le energie del creato. Senza spazio queste figure non vivono. Perchè figlie dei quattro elementi. L'aria e la terra che le formano, il fuoco che le cuoce, l'aria e la luce che le pervadono. Aria e luce che piovono dalle pareti a vetrata del grande, chiarissimo, felice atelier dell'artista. Vetrate che si affacciano sul verde smagliante dello storico parco del Imperial Grand Hotel Terme di Levico, già residenza estiva dell’ Imperatore d’Austria Francesco Giuseppe. Lo studio in cui l'artista lavora è tutt'uno con la galleria dove si dispiega l'inesauribile produzione di Lucchi scultore, ceramista, designer. Uno scaffale ingombro di volumi e riviste d'arte separa gli spazi dell'esposizione dai luoghi deputati della creazione: vasti piani di lavoro, due forni di cottura (uno grande uno più piccolo), ripiani affastellati di figure ai vari stadi di lavorazione, strumenti di ogni tipo in un disordine solo all'apparenza casuale, statue monumentali che dal giardino vegliano come custodi sul lavoro del loro autore.
Chi passa può trovarlo qui, impegnato a fermare nell'argilla un'intuizione, ad inseguire nella forma la perfezione. Sono tre, quattro, forse cinque le sculture di prova che separano l'idea dal risultato finale, dal raggiungimento della forma definitiva, perfetta. Quella che oltre a rimanere terra sarà anche tradotta nel bronzo. Per Lucchi la perfezione sta nel sottile equilibrio della sproporzione. In quella tensione ascensionale che imprime ad ogni singola figura lo slancio verso territori desiderati e forse mai esplorati. Lo slancio che la ricongiungerà a quella che è insieme origine e meta. L'armonia cosmica.
Beba Marsano
Benvenuti nel mio sito web. Sono nato nel 1951 a Levico Terme in Trentino, dove vivo e
lavoro. Ho iniziato ad esporre da professionista nel 1991 ed ho al mio attivo
più di 200 mostre personali in musei, sedi pubbliche e prestigiose gallerie in
Italia e all’estero. La mia ricerca abbraccia
materiali come il bronzo, il semire, la porcellana, l’acciaio corten e il
mosaico. Sono autore di importanti opere pubbliche di grandi dimensioni,
ben quattro navi della Costa Crociere solcano i mari con le mie sculture .
Le mie opere sono disponibili per mostre ed eventi anche in Plein air per gallerie ed enti pubblici.
Sculture, Quadri, Fotografia.
cell. +39 329 86 32737
Molo51
via Per Caldonazzo 21
38056 Levico Terme (TN)
Italia
Bruno Lucchi 2021 ©